- Oggetto:
- Oggetto:
Storia e tecnica dell'arte moderna mod. 1
- Oggetto:
Anno accademico 2013/2014
- Codice dell'attività didattica
- -
- Docente
- Piera Giovanna Tordella (Titolare del corso)
- Crediti/Valenza
- 6
- SSD dell'attività didattica
- L-ART/04 - museologia e critica artistica e del restauro
- Modalità di erogazione
- Tradizionale
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità di frequenza
- Facoltativa
- Tipologia d'esame
- Orale
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
Il corso si propone di delineare tra XV e XVIII secolo l’evoluzione europea di una tipologia creativa, ovvero il paesaggio, prima e dopo la sua assunzione come genere fra i generi della pittura. Dipinti, disegni, incisioni al centro di un’analisi, di taglio comparatistico, volta ad amplificarsi alla visione mentale del paesaggio attraverso interpreti paradigmatici e coeve manifestazioni letterarie.
Il corso si coordina con altri all'interno del Corso di laurea triennale in “Culture e letterature del mondo moderno” sul tema "Europa”.
The course aims at studing the development of an artistic genre between the fifteenth and the eighteenth century, the landscape, before and after its establishment as the most important genre of painting. Paintings, drawings, and etchings are placed at the core of a comparative analysis which examines the interpretations of the mental image of the landscape also in contemporary literature.
The course is connected with other courses within the Corso di laurea triennale in “Culture e letterature del mondo moderno” focusing on the topic of “Europe”.
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Risultati dell'apprendimento attesi
Il corso prevede un colloquio atto a verificare l’assimilazione da parte dello studente dei diversi orientamenti metodologici e critici richiamati in relazione ad una analisi volta, nello specifico, a sviluppare - all’interno della tradizione europea e in una arcata temporale che dal XV giunge al XVIII secolo –, conoscenza e capacità di lettura di un tema figurativo di grande complessità, il paesaggio sia disegnato sia pittorico sia inciso, inteso nella dualità di esperienza diretta del dato naturale colto anche attraverso il rapporto, diversamente declinato, spazio-individuo, e di dimensione eminentemente mentale.
The exam consists of an interview to test students' understanding of the different methodologies and theories presented in the course – in the particular context of European tradition between fifteenth and eighteenth century - which aims at developing knowledge and ability to interpret a difficult figurative theme, the landscape, in paintings, drawings and in etchings in its double meaning of direct experience of the natural element, also interpreted as a relationship between man and the sorrounding space and its mental representation.
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Programma
Titolo: Il paesaggio come dimensione naturalistica e spazio mentale nella pittura, nel disegno e nell’incisione europee tra XV e XVIII secolo.
Dal Quattrocento al Settecento le declinazioni figurative del paesaggio, prima della nascita del realismo pittorico calato sul naturalismo courbetiano, coinvolgono e palesano con maggiore o minore evidenza, o, in antitesi, di volta in volta confutano la visione della natura coltivata con consapevolezza “scientifica” o con distacco poetico. Ciò a cui si assimila il tema del paesaggio come dato accessorio, o, invece, come oggetto centrale di analisi o elemento di pura evocazione, o, ancora, come riflesso di un’immagine mentale sottratta al fluire del tempo e, dunque, della storia. Nell’ottica della comparatistica, la nozione di "paesaggio" sostanzia peraltro un'innovativa chiave di lettura nella convergenza tra critica e storia dell'arte, musicologia, letterature e teatro. Se, secondo quanto asserisce Jules Michelet, "la storia è, anzitutto, geografica", nell'ambito delle arti visive anche l'esercizio pittorico, disegnativo e grafico sostanzia una funzione decisiva che tale è, inoltre, laddove essa diventi veicolo di gloriose scritture metaforiche che assumono il paesaggio (anche quello architettonico) quale protagonista e valore definitorio della cultura del luogo.
Non c'è ramo dell'arte che possa prescindere dalle radici geografiche, intese ora come concreta emersione di identità locali, ora come evocazione di spazi sognati, esotici, ideali, che dalla storia escono per situarsi nelle regioni del mito, dell'antichità, della coscienza individuale.
Nella transizione dal paesaggismo italiano a quello nordico emerge la mutazione dell’idea del rapporto spazio-individuo alimentata dalla visione del mondo protestante di osservanza calvinista o propriamente luterana, o, invece, cattolica.
Title: Landscape as naturalistic and mental interpretation in European painting, drawing and etching between the fifteenth and the eighteenth century.
From the fifteenth to the eighteenth century, before the development of pictorial realism modelled after Courbet's naturalism, the different interpretations of landscape revealed an assimilation or a refusal of the idea of nature, both in its scientific aspects and in its poetic disillusionment. To this we can add the theme of landscape as a mere addictional feature or as the central object of analysis; once more as an evocative object, or even as a mental image abstracted from the stream of time and history.
In a comparative perspective the notion of “landscape” motivates a new interpretation of the connections between art history and criticism, musicology, literature and theatre. According to Jules Michelet, “history is, first of all, geography”, and painting, drawing and etching have an important role as well, even more meaningful when the landscape (also architectural landscape) becomes the protagonist and the defining element of the culture of a certain place.
There is no branch of art which can avoid its geographic origin, interpreted either as a real expression of local identities or as evocation of dreamed, exotic, ideal places which are outside history and are located among myths, antiquities or individual knowledge.
The passage from Italian to Northern landscape highlights the transformation of the idea of the relationship between individual and sorrounding space, influenced by the Calvinistic and Lutheran interpretation in opposition to the Catholic vision.
Testi consigliati e bibliografia
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Bibliografia di riferimento:
- A. Cozens, A New Method of Assisting the Invention in Drawing Original Compositions of Landscape, (1785), a cura di P. Lavezzari, Treviso, Libreria Canova Editrice, 1981.
-W. Gilpin, Three Essays: on Picturesque Beauty; on Picturesque Travel; and on Sketching
Landscape: to which is added a Poem, on Landscape Painting, London, R. Blamire, 1792.
- K. Sloan, Alexander and John Robert Cozens, the poetry of Landscape, New Haven-London 1986.
- S. Schama, Il paesaggio e la memoria, Milano, Mondadori, 1995 (ed. originale, Landscape & memory, London, HarperCollins, 1995 ).
- L. Puppi, L’ambiente, il paesaggio e il territorio, in Storia dell’arte italiana, IV, Torino, Einaudi, 1980, pp. 43-99.
- R. Assunto, Il paesaggio e l’estetica, Napoli 1973.
- K. Clark, Il paesaggio nell’arte, Milano 1962 (ed. originale Landscape into art, London, John Murray, 1949).
-J. Barrell, The Idea of Landscape and the Sense of Place (1730-1840), London 1972.
- L’ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio, catalogo della mostra, (Bologna, Palazzo dell' Archiginnasio, 8 settembre - 11 novembre, 1962), Bologna, Edizioni Alfa, 1962.
- S. Alpers, Arte del descrivere: scienza e pittura nel Seicento olandese, Torino, Boringhieri, 1984 (ed. originale The art of describing. Dutch art in the seventeenth century, Chicago, University of Chicago Press, 1983.
- H. Honour, Neoclassicismo, Torino, Einaudi, 2010, cap. II (Moralità del paesaggio) (Ia ed. italiana, 1980; ed. originale, Neo-classicism, Harmondsworth, Penguin Books, 1968).
- P.G. Tordella, Il disegno nell’Europa del Settecento. Regioni teoriche ragioni critiche, Firenze, Olschki, 2012.
Altri testi e varianti bibliografiche potranno essere consigliati nel corso della didattica.
Bibliography:
- A. Cozens, A New Method of Assisting the Invention in Drawing Original Compositions of Landscape, (1785), a cura di P. Lavezzari, Treviso, Libreria Canova Editrice, 1981.
-W. Gilpin, Three Essays: on Picturesque Beauty; on Picturesque Travel; and on Sketching
Landscape: to which is added a Poem, on Landscape Painting, London, R. Blamire, 1792.
- K. Sloan, Alexander and John Robert Cozens, the poetry of Landscape, New Haven-London 1986.
- S. Schama, Il paesaggio e la memoria, Milano, Mondadori, 1995 (ed. originale, Landscape & memory, London, HarperCollins, 1995 ).
- L. Puppi, L’ambiente, il paesaggio e il territorio, in Storia dell’arte italiana, IV, Torino, Einaudi, 1980, pp. 43-99.
- R. Assunto, Il paesaggio e l’estetica, Napoli 1973.
- K. Clark, Il paesaggio nell’arte, Milano 1962 (ed. originale Landscape into art, London, John Murray, 1949).
-J. Barrell, The Idea of Landscape and the Sense of Place (1730-1840), London 1972.
- L’ideale classico del Seicento in Italia e la pittura di paesaggio, catalogo della mostra, (Bologna, Palazzo dell' Archiginnasio, 8 settembre - 11 novembre, 1962), Bologna, Edizioni Alfa, 1962.
- S. Alpers, Arte del descrivere: scienza e pittura nel Seicento olandese, Torino, Boringhieri, 1984 (ed. originale The art of describing. Dutch art in the seventeenth century, Chicago, University of Chicago Press, 1983.
- H. Honour, Neoclassicismo, Torino, Einaudi, 2010, cap. II (Moralità del paesaggio) (Ia ed. italiana, 1980; ed. originale, Neo-classicism, Harmondsworth, Penguin Books, 1968).
- P.G. Tordella, Il disegno nell’Europa del Settecento. Regioni teoriche ragioni critiche, Firenze, Olschki, 2012.
Other essays will be suggested during the course.
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Note
Il programma definitivo, corredate delle indicazioni delle sezioni dei singoli testi oggetto di esame, verrà depositato alla fine del corso presso la Biblioteca di Arte, Musica e Spettacolo – Dipartimento di Studi Umanistici (Palazzo Nuovo, II piano).
Non sono previsti programmi speciali per i non frequentanti.
The course bibliography, with specific indications regarding each text, will be available by the end of the course at the Library of Arte, Musica and Spettacolo – Dipartimento di Studi Umanistici (Palazzo Nuovo, 2nd floor).
There will be no additional bibliography for students who can not attend the courses.
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